La storia del Cantico emerge dai racconti degli anziani, tutti uniti da un filo comune: 500 anni di storia, di vita, di passioni… Sono oltre 500 i cerchi dei tronchi degli olivi secolari che ci circondano, piantati dai frati che hanno posto le prime pietre del piccolo monastero, in questo spazio privilegiato, dominante verso il lago, carico di energia, vicino ad un’antica e suggestiva fonte d’acqua che ancora oggi lo alimenta. È da tale comunità spirituale, che parte la storia a noi conosciuta di questo luogo antico, dove i ritrovamenti etruschi ne testimoniano la vitalità sin da tempi ben più lontani, quando il monte Penna, che il Cantico domina austero, era uno dei punti di passaggio sulla via tra Chiusi e Perugia, 2 tra le città più illustri del regno del “Popolo mistico”.
Acquistato nel 1800 dalla Casata Nobile dei Pentini, famiglia blasonata, più volte citata negli studi Araldici, che, alla fine dell’800, realizza l’ampliamento dell’antico monastero ormai abbandonato, nella sua dimensione attuale di borgo rurale, con la caratteristica forma a L che lo rende unico e singolare, rispetto alle forme tipiche dei casali umbro-toscani. Per la Famiglia Pentini, il luogo ha rappresentato punto di riposo e di svago, di grandi battute di caccia e cene con gli amici, “il luogo preferito” come amava definirlo l’ultimo erede Gianfrancesco, stimato medico e chirurgo ottico. Al loro servizio numerose famiglie di agricoltori e mezzadri che hanno visto, tra le mura dell’antico casale, il nascere dei propri figli e hanno reso fertili le sue terre.
Francesco e Monia, gli attuali proprietari, quando, nel giungo del 1999, arrivarono per la prima volta, nell’ormai rudere abbandonato da oltre 50 anni, percorsero in moto la strada in mezzo al bosco, ormai quasi chiusa dalla vegetazione rigogliosa. Rimasero profondamente colpiti, oltre che dalla bellissima posizione, dall’atmosfera unica di questo luogo, che combina l’austerità delle forme in pietra con un ambiente naturale intatto in un’armonia di colori, di odori e sensazioni sonore. Sembrava di ascoltare, nei fruscii del vento tra gli olivi, testimoni di tanta storia, le voci della prima comunità monastica e poi dei Pentini e dei loro agricoltori.
Questo contatto profondo, questo “richiamo” del luogo alla ricerca di una nuova anima, questo “colpo di fulmine” , si è trasformato velocemente in una scelta di vita. Ancora giovani fidanzati e impegnati nel lavoro di consulenti a livello internazionale, nel tempo libero erano sempre alla ricerca di luoghi magici, dove vivere momenti di coppia da ricordare. L’acquisto dei quella proprietà, con l’entusiasmo e l’incoscienza della giovane coppia innamorata, perseguiva un doppio sogno: quello di creare un posto speciale, dove gli innamorati, potessero vivere un momento di romanticismo e relax, e quello di cambiare vita. Era il posto per il loro futuro di coppia e di famiglia, una scelta di Amore.
La spiritualità dei frati fondatori si è riconnessa con l’Amore di Monia e Francesco che sono diventati la nuova anima, attesa per 50 anni, di questo luogo magico. L’antico borgo ha ripreso vita con la nascita del Cantico della Natura il cui nome non è casuale. Cantico significa “suono spirituale” parola ripresa da S. Francesco, santo a noi umbri molto caro. Il 3 luglio 2003, in corrispondenza della nascita della prima figlia Aurora (poi seguita l’anno seguente da Alessandro) l’arrivo dei primi ospiti: un luogo senza tempo trasformato in un Ecoresort di charme. Da quel giorno ogni anno Monia e Francesco hanno aggiunto al borgo un nuovo pezzo, in una logica di crescita costante. Da scelta di vita è diventata una storia di famiglia dove, i valori fondanti di Natura, Territorio, Benessere e Amore rimangono gli elementi che lo rendono ancora oggi un luogo unico.